"In Puglia, nei giorni di festa, si mangiavano i cavatelli. Ma nelle case la festa cominciava già mentre si preparavano. La tradizione vuole che, dopo aver impastato insieme semola di grano duro e acqua, se ne ricavassero piccolissimi tocchetti. A questo punto i tocchetti dovevano essere passati ad uno ad uno attorno a uno strumento stretto e allungato. Anticamente si usava un ferro da calza o addirittura la stecca di un ombrello. I cavatelli dovevano asciugare distesi su un lenzuolo per quattro-cinque ore, ed essendo quasi sempre le famiglie numerose e i cavatelli tanti, il luogo preferito era il letto matrimoniale". Ottimi con sugo di agnello e pecorino grattugiato.
Ingredienti
- Semola di grano duro
- Può contenere tracce di molluschi, soia e senape
Allergeni
Potrebbe contenere Molluschi Potrebbe contenere Senape Potrebbe contenere Soia Contiene Grano/Frumento